scritto da Sara Bianchi
“Il presupposto dei giochi espressivi è di proporli a gruppi affiatati che abbiano sviluppato un clima di fiducia e di reciproco rispetto in modo che i partecipanti si sentano a loro agio”.
GIOCHI ESPRESSIVI
I giochi espressivi sono giochi molto delicati in quanto mettono in campo varie sfere della personalità permettendogli di emergere e in un certo senso la mettono a nudo. “Esprimersi permette di prendere coscienza di sé e dei propri bisogni ma anche di manifestare se stessi agli altri”. I giochi e le attività espressive consentono di conoscere i ragazzi e sono un mezzo per aiutarli a crescere e ad evolversi oltre ad accrescere il repertorio dei propri mezzi espressivi. “I giochi espressivi stimolano la creatività, l’inventiva e l’immaginazione”. Il tipo di intervento dell’educatore e i rimandi che questo invia sono fondamentali perché l’attività continui a manifestarsi perciò dovrà incoraggiare, dare consigli ma mai giudizi. “Importante è creare la condizione perché i partecipanti si sentano liberi di esprimersi”. Sempre nel rispetto di ognuno si può prevedere di creare un momento per una valutazione oggettiva del proprio e dell’altrui operato. I giochi espressivi di improvvisazione permettono di comprendere l’importanza del linguaggio verbale e non verbale, di sperimentare se stessi nelle vesti di un altro e di vedere come si reagisce nei diversi contesti. Nelle attività manuali espressive si riesce a manifestare la parte più interiore di sé attraverso l’espressione figurativa; il disegno, la pittura, il modellare, il ritagliare esternalizza il proprio sentire e gli dà una forma oggettiva. I giochi espressivi di ritmo, musica e danza permettono di dare un’interpretazione libera di musiche e ritmi accompagnati da semplici passi e figure di danza che sono create spontaneamente oppure stimolate da temi dati. “Queste attività possono smuovere delle reazioni emotive ma è proprio la liberazione di queste che fanno riconoscere ai partecipanti un beneficio, che li porta a desiderare di rivivere quelle esperienze”.