Obiettivi generali del processo formativo

Tratto e semplificato dalle “Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado”

L’istruzione secondaria di 1° grado cerca di orientare le proprie attività educative e di apprendimento con le consapevolezze sopra ricordate le quali troveranno gradualmente la loro piena sistematicità che sarà raggiunta nel secondo ciclo di istruzione e di formazione. La Scuola Secondaria di 1° grado si impegna di promuovere i seguenti tratti educativi.

Scuola dell’educazione integrale della persona

La Scuola Secondaria di 1° grado, stimola processi formativi che coinvolgano il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità) e che creino occasioni per sviluppare in modo armonico la personalità degli allievi in tutte le sue dimensioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative ecc…) in modo da consentirgli di agire in maniera il più possibile matura e responsabile.

Scuola che colloca nel mondo

La Scuola Secondaria di 1° grado aiuta lo studente ad acquisire un’immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, a riconoscere le attività tecniche con cui l’uomo provvede alla propria sopravvivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto fra le vicende storiche ed economiche, le strutture istituzionali e politiche, le aggregazioni sociali e la vita e le decisioni del singolo. Le conoscenze e le abilità che lo studente è stimolato a trasformare in competenze personali gli consentiranno una integrazione critica nella società contemporanea.

Scuola orientativa

La Scuola Secondaria di 1° grado mira all’orientamento di ciascuno, favorisce l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, gli consente di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di progettare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale. È un processo formativo continuo a cui partecipano anche le strutture non formali e informali del territorio, che deve aver dato modo di autenticare le capacità, gli interessi e le attitudini di ogni ragazzo e che continui costantemente a farlo. Il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle discipline e alle attività inter e trans-disciplinari. L’uno e le altre, infatti, sono volte alla scoperta di sé (in continua trasformazione psicofisica e a cambiamenti negli stili di apprendimento, interessi, abitudini, sentimenti, immagine di sé) della cultura e dell’arte, del mondo in generale e della produzione umana tecnica o intellettuale. Si possono prevedere percorsi formativi facoltativi offerti ai ragazzi per il migliore sviluppo delle loro capacità.

Scuola dell’identità

La Scuola Secondaria di 1° grado ha il compito di accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale fino all’inizio dell’adolescenza. Dalla prima alla terza classe, il ragazzo si pone in maniera sempre più forte la domanda circa la propria identità e si affollano risposte parziali, mai definitive, che è tuttavia necessario apprendere a saggiare, coltivare, abbandonare, riprendere, rimandare, integrare, con uno sforzo e con una concentrazione che assorbe la quasi totalità delle energie. Questa ‘fatica’ interiore del crescere, che ogni preadolescente pretende quasi sempre di reggere da solo o al massimo con l’aiuto del gruppo dei pari, ha bisogno, in realtà, della presenza di adulti coerenti e significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare, fornire strumenti di ricerca, di comprensione, di gestione positiva dei problemi. In particolare, i genitori, e più in generale la famiglia, devono essere coinvolti nella programmazione e nella verifica dei progetti educativi e didattici posti in essere dalla scuola.

Scuola della motivazione e del significato

Poiché i ragazzi sono tendenzialmente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli apprendimenti di cui non comprendano motivazione e significato, che vogliano sottometterli e non responsabilizzarli, che non producano frutti di rilevanza sociale o di chiara crescita personale, ma si limitino ad essere autoreferenziali, la Scuola Secondaria di 1° grado è impegnata a radicare conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e ricche di senso, perché egli possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinanzi agli altri. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento. Senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo sforzo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi immediati dell’allievo e di natura secondaria, con la pertinenza e il grado di complessità delle conoscenze e abilità che si intendono insegnare.

Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi

La migliore prevenzione è l’educazione. Disponibilità umana all’ascolto e al dialogo, esempi di stili di vita positivi, testimonianza privata e pubblica di valori, condivisione empatica di esperienze, problemi e scelte, significatività del proprio ruolo di adulti e di insegnanti, conoscenze e competenze professionali, diventano le occasioni che consentono alla Scuola Secondaria di 1° grado di leggere i bisogni e i disagi dei preadolescenti e di intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti, abbandoni. Importante è il coinvolgimento delle famiglie; i genitori, infatti, sono chiamati in prima persona a confrontarsi non solo con gli eventi scolastici dei figli, ma soprattutto con l’evoluzione della loro personalità. Laddove tale coinvolgimento mancasse, la scuola stessa è chiamata ad affrontare questo punto di debolezza, utilizzando tutte le proprie risorse, a cui si aggiungono quelle delle istituzioni della società civile presenti sul territorio come gli altri soggetti educativi nell’extrascuola (enti locali, formazioni sociali, comunità religiose, volontariato, la società civile intera). Per gli alunni che hanno un retroterra sociale e culturale svantaggiato, comunque, la Scuola Secondaria di 1° grado programma i propri interventi mirando a rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali, in modo da superare le situazioni di svantaggio culturale e di favorire il massimo sviluppo di ognuno.

Scuola della relazione educativa

In educazione, e particolarmente quando si è preadolescenti, è molto difficile impadronirsi delle conoscenze (sapere) e delle abilità (fare) e trasformarle in competenze solo perché è questo che la scuola gli richiede, tramite il rapporto formale con i docenti, quindi per dovere anziché per una cosciente volontà. A supporto di questo aspetto subentra il concetto di relazione educativa, che supera, la visione del rapporto con i docenti come uno scambio di prestazioni impersonale, in cui non si mettono mai in gioco come persone. La relazione educativa, pur nella naturale asimmetria dei ruoli e delle funzioni tra docente ed allievo, implica, infatti, l’accettazione incondizionata l’uno dell’altro, così come si è, per chi si è, al di là di ciò che si possiede o del ruolo che si svolge. Nella relazione educativa ci si prende cura l’uno dell’altro come persone: l’altro ci sta a cuore, e si sente che il suo bene è, in fondo, anche la realizzazione del nostro. Quando si entra in questo clima, gli studenti apprendono meglio. La Scuola Secondaria di 1° grado, perciò, considera l’importanza delle relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola. Avere attenzione alla persona; valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere; rispettare gli stili individuali di apprendimento; incoraggiare e orientare; creare confidenza; correggere con autorevolezza quando è necessario; sostenere; condividere: sono solo alcune delle dimensioni da considerare per promuovere apprendimenti significativi e davvero personalizzati per tutti.

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