Obiettivi specifici di apprendimento

Tratto e semplificato dalle “Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado”

Il percorso educativo della Scuola Secondaria di 1° grado, nella prospettiva della maturazione dello studente, utilizza delle tabelle in cui sono riportati gli obiettivi specifici di apprendimento che servono per progettare le Unità di Apprendimento. Queste partono da obiettivi formativi che si sviluppano tramite appositi percorsi di metodo e di contenuto e valutano sia il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto esse abbiano maturato le competenze personali di ciascun allievo. Gli obiettivi specifici di apprendimento sono indicati nelle tabelle relative ad ogni disciplina in cui è collegata le educazioni relative alla sfera della Convivenza Civile a cui ogni disciplina rimanda. Ci sono tre questioni importanti o consapevolezze da considerare, quando gli obiettivi specifici di apprendimento si tramutano in azione educativa e didattica e sono le seguenti:

– L’ordine di presentazione delle conoscenze e delle abilità che costituiscono gli obiettivi specifici di apprendimento non va confuso con il loro ordine di svolgimento psicologico e didattico con gli allievi. Tale ordine è per i docenti come una mappa che devono saper padroneggiare per poterla tradurre in azione educativa e organizzazione didattica coerente ed efficace. L’ordine di svolgimento psicologico e didattico, vale per gli allievi ed entra in gioco quando si passa dagli obiettivi specifici di apprendimento agli obiettivi formativi; pertanto non bisogna attribuire al primo ordine la funzione del secondo. Infatti non bisogna cadere nell’equivoco di impostare e condurre e attività didattiche seguendo le presentazioni di ogni obiettivo specifico di apprendimento perché l’insegnamento, in questo caso, diventerebbe una forzatura e si rischierebbe che le attività didattiche diventino la mera esecuzione degli obiettivi, trasformando l’attività didattica in una ossessiva e meccanica successione di esercizi/verifiche degli obiettivi specifici di apprendimento indicati che toglierebbe ogni respiro educativo e culturale all’esperienza scolastica, togliendo autonomia, iniziativa e stile educativo, alla professione docente.

– La seconda consapevolezza ricorda che gli obiettivi specifici di apprendimento indicati per le diverse discipline e per l’educazione alla Convivenza civile, se pure sono presentati in maniera analitica, non sono mai, per quanto possano essere autoreferenziali, richiusi su se stessi, ma sono sempre un complesso e continuo rimando al tutto. Un obiettivo specifico di apprendimento di una delle dimensioni della Convivenza civile, quindi, è e deve essere sempre anche disciplinare e viceversa; analogamente, un obiettivo specifico di apprendimento di matematica è e deve essere sempre, allo stesso tempo, non solo ricco di risonanze di natura linguistica, storica, geografica, espressiva, estetica, motoria, sociale, morale, religiosa, ma anche far maturare comportamenti personali adeguati. Dentro la disciplinarità, va sempre rintracciata l’apertura inter e transdisciplinare: la parte che si lega al tutto e il tutto che non si dà se non come parte. E dentro, o dietro, le ‘educazioni’ che scandiscono l’educazione alla Convivenza civile vanno sempre riconosciute le discipline, così come attraverso le discipline non si fa altro che promuovere l’educazione alla Convivenza civile ovvero l’educazione integrale di ciascuno a cui tutta l’attività scolastica è indirizzata.

– La terza questione riguarda, il significato e la funzione da attribuire alle tabelle degli obiettivi specifici di apprendimento che hanno lo scopo di indicare con la maggior chiarezza e precisione possibile i livelli essenziali di prestazione che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare a tutti i cittadini per mantenere l’unità del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione ed evitare una frammentazione sociale e per consentire ai ragazzi la possibilità di maturare tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale previsto per la conclusione del I ciclo degli studi. È compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la libertà di mediare, interpretare, ordinare, distribuire ed organizzare gli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi, nei contenuti, nei metodi e nelle verifiche delle Unità di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacità complessive di ogni studente che devono essere sviluppate al massimo grado possibile e, dall’altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche più adatte a trasformarle in competenze personali. Allo stesso tempo, tuttavia, è compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilità di «rendere conto» delle scelte fatte e di porre gli allievi, le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle.

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