Le attività simboliche sono quelle in cui il bambino fa finta di fare qualcosa (cucinare, telefonare, guidare, etc.), oppure fa finta di essere qualcuno (la mamma, il dottore, il meccanico, etc.) e compie le azioni a cui quel simbolo rimanda. Di queste attività ne fanno parte quelle in cui il bambino fa finta di usare un oggetto che non è realmente presente, come ad esempio quando simula di telefonare con le mani o quando fa il cannocchiale con le mani, oppure quando utilizza un oggetto facendogli assumere un’altra funzione, ad esempio quando simula che un mestolo sia un martello o che una scatola sia una batteria. Sono anche le prime attività in cui il bambino prova ad astrarsi, a pensarsi un’altra persona, a pensarsi in un altro luogo e in un’altra situazione perciò sono attività importanti per il riconoscimento di sé, degli altri e per la conoscenza del mondo oltre ad avere l’importante funzione di stimolare e ampliare l’immaginazione. Le attività simboliche nascono principalmente dall’imitazione del bambino dei comportamenti degli adulti di riferimento come i genitori, nonni, maestre, etc. ma anche di quelli presenti nella sua quotidianità come il panettiere, la vicina di casa, il dottore, etc.. Possono far riferimento a ciò che il bambino ha vissuto in prima persona oppure a ciò che ha osservato nella sua realtà, ma anche a personaggi e contesti di cui non ha fatto esperienza diretta, come quando imita ad esempio l’astronauta o la ballerina, ruoli che poi riproduce nel gioco. Infatti oltre ai comportamenti degli adulti, il bambino riproduce anche quelli che vede in televisione o che ha osservato nei libri o udito dai racconti degli altri. E’ un gioco simbolico anche quando il bambino fa finta che uno scatolone sia ad esempio una casa, una macchina o un aereo ma anche quando stabilisce che un certo posto sia ad esempio la scuola, la navicella spaziale o la tana.