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I giochi sono il tramite per l’acquisizione di specifiche competenze, in quanto sono il veicolo che ci permette di interiorizzare certe proprietà fisiche dell’ambiente e di sviluppare i primi concetti logici. In una struttura educativa i giochi sono gli strumenti reali quelli che si guardano, si toccano, si scuotono, si assaggiano, insomma con cui entriamo in contatto con tutti i nostri sensi. Proprio per questo i giochi che presentiamo devono essere belli esteticamente, puliti e sicuri. Generalmente queste caratteristiche sono presenti nei giochi in legno che oltre a queste peculiarità, hanno anche quella di essere un materiale naturale e quindi educativamente molto apprezzato: in effetti il fascino di un gioco in legno è indiscusso. Gli unici due aspetti contestabili possono essere il costo maggiore, ma ammortizzabile negli anni da una struttura educativa, e il fatto che questi giochi hanno un peso maggiore rispetto ad altri materiali e quindi per certi aspetti un pochino più pericolosi, anche se in una struttura educativa ciò è relativo in quanto i bambini sono costantemente osservati ed educati al loro utilizzo. Altro aspetto positivo è che il legno è naturale e quindi si può assaporare in sicurezza e si può più anche facilmente aggiustare. L’altro materiale più usato per i giochi è la plastica che presenta anch’essa tutte le caratteristiche sopra descritte, ma si deve stare più attenti alla qualità della plastica impiegata perché altrimenti può deteriorarsi velocemente. I vantaggi sono che la plastica può essere facilmente igienizzata, ha un peso minore rispetto al legno, un costo inferiore ma a discapito è anche più facile che si rompa. Non è un materiale naturale ma per questo non da condannare, perché nella realtà è un materiale presente in tutti gli aspetti della nostra vita e quindi è utile farne esperienza. Possiamo trovare anche alcuni giocattoli di gomma o di stoffa ma generalmente sono usati per i giochi per i più piccoli. Nonostante i pro e contro legno e plastica restano i due materiali più adatti e più usati. Il discorso sulla varietà dei giochi però non riguarda il materiale di cui sono fatti, ma le possibilità educative che propongono. I giochi che proponiamo dovranno essere vari, in quanto ognuno di essi stimola e sviluppa delle specifiche funzioni e competenze motorie-cognitive. I giochi infatti sono i tramiti attraverso cui possiamo fare delle esperienze: non dobbiamo guardare il gioco come unità ma ciò che con il gioco possiamo fare ed è quella, l’esperienza che mi fa fare quel gioco, che è importante.Tale esperienza, come già detto, mi farà acquisire certe competenze individuali ma anche certi principi fisici degli oggetti e dell’ambiente. Qui subentra l’importanza della varietà dei giochi che si propongono: si deve cercare di far fare al bambino esperienze diverse che vengono esperite tramite giochi educativi specifici. Il costruire, l’impilare, l’incastrare, etc.. importanti sono le esperienze che si fanno con quei giochi che sono stati pensati per fare quelle specifiche esperienze. Tali esperienze riproducono quelle che facciamo costantemente nella realtà e perciò sono preparatorie alla vita e permettono anche di intrattenere e far concentrare il bambino su qualche attività, lavorando anche su questo importante aspetto che è alla base di ogni apprendimento. Pertanto nelle strutture educative non servono giochi particolari, perché semmai quelli li avranno a casa acquistati dai genitori o regalati. Nelle strutture educative ci devono essere quei giochi basilari che permettono di fare le esperienze reali che aiutano a comprendere meglio come funziona l’ambiente e come si funziona noi stessi. Fuori dalle strutture i bambini potranno alimentare soggettivamente queste competenze e le potranno trasferire su oggetti e situazioni realmente esistenti nella loro vita. E’ pertanto necessario che ogni bambino abbia la possibilità di giocare/ fare esperienza con questi giochi basilari, e sono le strutture educative per l’infanzia che devono proporli come ci si aspetta che sia la scuola ad insegnare loro a leggere e a scrivere.